è stato rinnovato il NOTAM che proibisce il volo nella zona dell’Aquila colpita dal sisma del 6 aprile. Il NOTAM è lo stesso adottato fino ad oggi ed è stato rinnovato fino al 6 luglio. Prevede sempre un raggio di 25NM dal punto stabilito ma escludendo la porzione di spazio aereo della R23 ad ovest di 0130000E.
Si comunica altresi che nell’area interessata operano giornalmente sette elicotteri di cui quattro pesanti e tre leggeri e aerei che effettuanno aerofotogrammetria tre volte al giorno.
Eventuali violazioni potrebbero determinare ripercussioni negative su tutti noi, cerchiamo di dare dimostrazione che sappiamo stare alle regole come abbiamo fatto in questo mese.
Informalmente è stata affermato dai vertici del Dipartimento della Protezione Civile e dal Presidente AeCI che terminato il G8 di luglio il NOTAM verrà annullato o quantomeno decisamente ridimensionato.
è stato rinnovato il NOTAM che proibisce il volo nella zona dell’Aquila colpita dal sisma del 6 aprile. Il NOTAM è lo stesso adottato fino ad oggi ed è stato rinnovato fino al 7 giugno. Prevede sempre un raggio di 25NM dal punto stabilito ma escludendo la porzione di spazio aereo della R23 ad ovest di 0130000E.
Si comunica altresi che nell’area interessata operano giornalmente sette elicotteri di cui quattro pesanti e tre leggeri e aerei che effettuanno aerofotogrammetria tre volte al giorno.
Eventuali violazioni potrebbero determinare ripercussioni negative su tutti noi, cerchiamo di dare dimostrazione che sappiamo stare alle regole come abbiamo fatto in questo mese.
Domenica 19 aprile, presso l’aula briefing dell’Aero Club, si è svolta l’assemblea ordinaria per il rinnovo delle cariche sociali.
I soci presenti hanno proceduto all’elezione del Presidente, Consiglio Direttivo, Revisori dei Conti, e Rappresentanti di Specialità. Si riporta di seguito l’esito della votazione.
Molti piccoli comuni e frazioni dell’aquilano, soprattutto intorno alla piana di Navelli e sotto l’Ocre, sono stati sfollati e chiusi completamente, gli abitanti sono accampati davanti ai loro paesini, non vogliono muoversi da li sperando di poter entrare di nuovo nelle loro case a a recuperare oggetti e denaro custodito in casa oltre che pregare per i loro defunti.
In questi comuni e frazioni c’è la povera e dignitosa gente, povera anche prima del terremoto.